Ritorno alle foreste sacre by Lorenzo Colantoni;

Ritorno alle foreste sacre by Lorenzo Colantoni;

autore:Lorenzo Colantoni; [Colantoni;, Lorenzo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858149881
editore: edigita
pubblicato: 2022-11-15T00:00:00+00:00


6.

Benvenuto a Casa

Mi sveglio di nuovo poco dopo l’alba nella casa gelida e ricomincio a viaggiare per il Giappone, ma stavolta senza muovermi dalle coperte del caldo futon che mi ha dato Kosho. Leggo Ore giapponesi di Fosco Maraini, e quello che si presenta come il racconto di due lunghi viaggi in Giappone dell’autore, uno del 1955 e uno del 2005. È in realtà qualcosa di molto più ampio: è una sorta di manuale sulla cultura, sulla religione e sulla storia giapponese, e di come queste si intreccino per formare la società del paese per come la conosciamo. È come una versione italiana e forse anche più completa del famoso Il crisantemo e la spada di Ruth Benedict, che l’antropologa realizzò proprio per aiutare la comprensione del Giappone occupato alle truppe statunitensi. Il Giappone di Benedict o di Maraini sembrano lontani anni luce da quello che mi sono trovato di fronte a Tokyo o Osaka, ma qui nel tempio di Kosho, tra le case circondate dalle risaie e dal tè, questa differenza sembra più solo una patina di pittura su una sostanza che non si è trasformata. Lo si vede nelle minka disseminate nella campagna intorno a noi; le tradizionali case di campagna dal tetto di paglia verticale, alto e appuntito sembrano sparite, ma in realtà alcune delle nuove ne riprendono la forma in maniera pedissequa, solo sostituendo la paglia con la lamiera, talvolta il legno con il cemento. Quello che in passato avevo letto come un saggio storico su di un Giappone scomparso, se non nei libri e nelle cartoline, qui mi sembra un reportage di un mondo ancora vivo. È una fotografia reale, anche se un po’ sbiadita, di un mondo dove i kami ancora esistono, dove la spiritualità è ancora la guida tanto per la conoscenza ultima delle cose, che per le piccole decisioni di ogni giorno. Quel mondo che Maraini dice che non sembrerebbe poter resistere al minimo soffio di razionalità sopravvive accanto ai konbini tutti plastica e luci; quel mondo che consiste in un’attitudine poetica verso la divinità delle cose potrebbe sembrare relegato nel passato, girando per Shinjuku a Tokyo o per qualsiasi Aeon Mall giapponese, ma lo si scorge qui e lì in personaggi come Kosho, in comunità come quelle di Yoshino, nella ritualità di alcuni gesti e nella naturalezza di altri rituali. In questa stanza solitaria quest’idea acquista solidità, come amplificata dall’eco della cascata che continua a scrosciare, dalla luce eterea che filtra dalla carta degli shoji.

Kosho arriverà alla fine dopo un’oretta che avrò passato più ad ascoltare che a leggere. Si presenterà con la moglie per procedere alla preghiera mattutina. Verrà però preceduta da un tè, che è una preghiera esso stesso: quando la teiera a pressione inizia a fischiare Kosho la lascia andare per farci immergere a turno dentro il vapore, ciascuno ripetendo un mantra in giapponese creato da lui. Lo riesco a malapena a pronunciare, con il suono della teiera al limite dell’esplosione che mi assorda le orecchie, il vapore



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